domenica 26 febbraio 2012

MESSAGGIO CATECHETICO PER L'INIZIO DELLA SANTA E GRANDE QUARESINA

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Prot. N. 101


MESSAGGIO CATECHETICO PER L’INIZIO DELLA SANTA E GRANDE QUARESIMA
+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO

A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA, GRAZIA E PACE DAL NOSTRO SALVATORE E SIGNORE GESU’ CRISTO
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO



“Con letizia accoglieremo fedeli, il messaggio divinamente ispirato del digiuno”




Amati Fratelli in Cristo e Figli nel Signore,

Durante l’ultimo periodo si osserva un aumento delle inquietudini. Spuntano molti problemi. Il mondo soffre e cerca aiuto. Attraversiamo di fatto una prova generale. Altri la chiamano regressione economica, altri crisi politica. Per noi è una devianza spirituale. Ed esiste una terapia. Si danno molte soluzioni e si sentono opinioni. Ma i problemi restano.
L’uomo si sente abbandonato e solo. Viene ignorata la sua più profonda natura. Resta nella amarezza di una mancanza di chiarezza e della disperazione.
Le soluzioni proposte, se mai hanno una qualche direzione o esito, non redimono l’uomo, in quanto fin dall’inizio lo lasciano prigioniero della corruzione e della morte. La Chiesa è il Signore Teantropo, il liberatore delle nostre anime. Entrando l’uomo nello spazio della Chiesa, entra nel clima della divina invocazione, della riconciliazione del cielo e della terra. Viene nel proprio. Calma il suo spirito. Trova una bellezza celestiale ed una maturità spirituale “di ispirata soavità che riempie i confini del mondo”. La Chiesa conosce tutte le cose per cui soffriamo. Ed ha la forza di liberarcene. Ci chiama alla conversione. Non abbellisce la menzogna, né nasconde le cose brutte. Dice tutta la verità. Ed esorta l’uomo ad affrontare la realtà così com’è. A prendere coscienza che siamo terra e cenere.
Nel Grande Canone di San Andrea vi è una parola per le lacrime della conversione ed il pianto del lutto, il dolore delle ferite. Ma segue il riposo dell’anima e la salute dello spirito. C’è il Creatore e Salvatore nostro. Egli stesso per la grandezza della sua misericordia ci ha posto al confine della incorruttibilità e della mortalità. Non ci ha abbandonato. E’ venuto e ci ha salvati. Ha distrutto con la Sua Croce la morte. Ha donato a noi la incorruttibilità della carne.
Dal momento che siamo connaturali a Cristo, perché siamo inutilmente turbati? Perché non accoriamo a Lui? La Chiesa non fa commenti sulla corruzione, né ci abbandona ad essa. Conosce le più profonde inclinazioni dell’uomo e viene come soccorritore e redentore nostro. Abbiamo bisogno del nutrimento. Ma “non di solo pane vive l’uomo” (Mt. 4,4). Abbiamo bisogno della comprensione spirituale, ma non siamo incorporei. Nella Chiesa troviamo la pienezza della vita e della comprensione , quale equilibrio teantropico (divino-umano). Lontano da Dio l’uomo si peggiora e si fuorvia.
Lì dove abbondano i beni materiali e si divinizza lo spreco, prosperano le tentazioni degli scandali e la confusione delle tenebre. Lì dove l’uomo vive con timore e accoglie tutto con riconoscenza e gratitudine, tutte le cose vengono santificate. Il poco viene benedetto in quanto sufficiente e il corruttibile si riveste dello splendore della incorruttibilità. L’uomo accoglie ciò che è momentaneo come un dono di Dio. E si nutre col pegno della vita futura fin da oggi. Non solo si risolvono i problemi, ma anche le pene delle prove si trasformano in una forza di vita e in un motivo di glorificazione. Quando ciò avviene dentro di noi, quando l’uomo trova la sua personale tranquillità e salvezza nell’affidarsi in tutto a Cristo Dio, allora si illumina la sua mente. Conosce se stesso e l’intero mondo. Ha fiducia nell’amore del Potente. Questo fatto sostiene lo stesso fedele. E si trasmette per mezzo di un irraggiamento invisibile, come aiuto a tutti coloro che hanno fame e sete della verità.
Tutto quanto il mondo ha bisogno della salvezza del suo Artefice e Creatore. Tutto quanto il mondo ha bisogno della presenza della fede e della comunione dei Santi. Ringraziamo dunque il Signore e Dio nostro per tutte le sue beneficenze e per l’attuale periodo della Santa Quaresima.
Ecco un tempo gradito, ecco un tempo di conversione.
Passiamo allora il grande tempo del Digiuno per mezzo del pentimento e della confessione, per giungere alla gioia incessante della Resurrezione del Signore e Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, al Quale spetta ogni gloria, onore e adorazione nei secoli dei secoli. Amen.
Santa e Grande Quaresima 2012
Il Patriarca di Costantinopoli
+ Bartolomeo
Fervente intercessore presso Dio per tutti voi


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Da leggersi nelle Chiese, durante la Domenica dei Latticini, il 26 febbraio, subito dopo il Santo Vangelo.