domenica 29 dicembre 2013

29 Dicembre 2013 - Fanciulli martiri sotto Erode

29 Dicembre 2013 

Fanciulli martiri sotto Erode


Domenica dopo il Natale: San Giuseppe, sposo di Maria Vergine, San Davide, profeta e re e San Giacomo, Apostolo

LETTURA DELLA DOMENICA


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Apostolo

Galati 1,11-19

Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo; infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.



Vangelo

Matteo 2,13-23

Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più
.
Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».







giovedì 26 dicembre 2013

26 Dicembre 2013 - La Santissima Theotokos

26 Dicembre 2013 

La Santissima Theotokos

Собор Пресвятой Богородицы


Lettura del 26 Dicembre 2013



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Apostolo

Ebrei 2,11-18

Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi; e ancora:Io metterò la mia fiducia in lui;e inoltre:Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato. Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.



Vangelo

Matteo 2,13-23

Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più
.
Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

                                  

mercoledì 25 dicembre 2013

Messaggio di Natale del Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso d’Italia a Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale

Messaggio  di Natale del Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso d’Italia a Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale 


+ Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia a Malta ed

Esarca per l’Europa Meridionale 


Ἀριθμ. Πρωτ. 835/2013

ΓΕΝΝΑΔΙΟΣ
ΕΛΕΩ ΘΕΟΥ ΜΗΤΡΟΠΟΛΙΤΗΣ ΙΤΑΛΙΑΣ ΚΑΙ ΜΕΛΙΤΗΣ
ΚΑΙ ΕΞΑΡΧΟΣ ΝΟΤΙΟΥ ΕΥΡΩΠΗΣ
ΠΑΝΤΙ ΤΩ ΙΕΡΩ ΚΛΗΡΩ ΚΑΙ ΤΩ ΕΥΣΕΒΕΙ ΠΛΗΡΩΜΑΤΙ
ΤΗΣ ΚΑΘ’ ΗΜΑΣ ΟΡΘΟΔΟΞΟΥ ΜΗΤΡΟΠΟΛΕΩΣ

Τέκνα ἐν Κυρίῳ Ἀγαπητά,
Ὁ ἅγιος Ἰωάννης ὁ Χρυσόστομος, Ἀρχιεπίσκοπος Κωνσταντινουπόλεως, ὁ ἄνθρωπος τῆς Καταλλαγῆς, ὁ Ἐπίσκοπος τῆς ἀγάπης καί φίλος τοῦ διαλόγου, γενικά ὁ ταπεινός ποιμήν, ὁ ὁποῖος γνωρίζει νά μάχεται μέ καρτερίαν καί ὑπομονήν, νά θυσιάζεται δία τήν σωτηρίαν κάθε ψυχῆς, ἀναφέρει μέ σαφήνειαν ὅτι «πρό τῆς Χριστοῦ παρουσίας ἐβασιλεύετο ἡμῶν ἡ φύσις ὑπό τοῦ διαβόλου, ὑπό τῆς ἁμαρτίας, ὑπό τοῦ θανάτου. Καί ὁ μέν διάβολος ἠπάτα, ἡ δέ ἀμαρτία ἔσφαζεν, ὁ δέ θάνατος ἔθαπτεν».
Τυραννούμενος ἄνθρωπος ὑπό τῆς φοβερᾶς καί ψυχοκτόνου τριαδικῆς καταστάσεως τοῦ διαβόλου, τῆς ἀμαρτίας καί τοῦ θανάτου, ἔπρεπε νά ἐπέμβῃ ἄφατος θεία φιλανθρωπία διά νά λυτρώσῃ τόν βασανισμένον καί δυστυχισμένον ἄνθρωπον.
Εἰς τό σπουδαιότατον τοῦτο σημεῖον ἀφήνομεν τήν σοφίαν τοῦ Μεγάλου Ἀθανασίου νά μας φωτίσῃ εἰς τό μέγα τοῦτο μυστήριον τῆς σωτηρίας μας: « πανάγιος τοῦ Πατρός Υἱός, εἰκών ἄν τοῦ Πατρός, παρεγένετο ἐπί τούς ἡμετέρους τόπους, ἵνα τόν καταὐτόν πεποιημένον ἄνθρωπον ἀνακαινίσῃ». Καί σοφώτατος Ποιμενάρχης τῆς Ἐκκλησίας τοῦ Χριστοῦ Ἅγιος Ἰωάννης Χρυσόστομος ἀναφωνεῖ ἐν πάσῃ μεγαλοπρεπείᾳ καί σεμνότητι: «Χριστός γεννᾶται δοξάσατε! Ὁ διάβολος κατῃσχύνθη, οἱ δαίμονες ἐξηφανίσθησαν! Ὁ θάνατος κατηργήθη, ὁ Παράδεισος ἠνοίχθη! Ἡ ἀμαρτία ἐξεδιώχθη, ἡ πλάνη ἀπεμακρύνθη! Ἡ ἀλήθεια ἀπεκαλύφθη, ὁ ἥλιος τῆς δικαιοσύνης ἔλαμψε καί ἐφώτισε καί ἐδώρησε τήν σωτηρίαν καί τήν αἰώνιον ζωήν»! Ἕνεκα πάντων τούτων ἀποκαλεῖ τήν ἑορτήν τῶν Χριστουγέννων «Μητρόπολιν πασῶν τῶν ἑορτῶν».
Ὁλόκληρον τήν ἀλήθειαν τοῦ Μυστηρίου τῆς Ἐνσαρκώσεως τοῦ Κυρίου καί τήν σωτηρίαν τοῦ άνθρωπίνου γένους, θαυμάζουν, ἐγκωμιάζουν καί διακηρύττουν περίτρανα οἱ ἐξαίσιοι καί μελωδικοί ὕμνοι τῆς Μητρός Ὀρθοδόξου Ἐκκλησίας μας. Οἱ Ὕμνοι τῶν Χριστουγέννων καλοῦν ὅλους μας εἰς τήν Χριστουγεννιάτικην ἀγαλλίασιν, εἰς τήν ἀληθινήν χαράν τοῦ Παραδείσου.
Ἡ εὐχή «Καλά Χριστούγεννα» σημαίνει τήν ἐνεργόν συνάντησίν μας μέ τόν Σωτῆρα μας Χριστόν, μέσα εἰς τήν ἱστορίαν τῆς λυτρώσεως, τῆς ἀγαλλιάσεως καί τῆς Δοξολογίας, ἔνθα θά ἀγγίξωμεν καί τόν χρόνον, δῶρον ἀναγκαιότατον καί θεῖον διά τήν συνέχισιν τῆς ἐπιγείου πορείας μας, τόν Νέον Χρόνον, ὁ ὁποῖος εὐχόμεθα νά εἶναι πάντοτε δι΄ ἡμᾶς φῶς καί ἐλπίδα, εἰρήνη, ἀγάπη, ἀδελφωσύνη, φιλανθρωπία καί προσευχή πρός τόν «πρό αἰώνων Θεόν», ὁ ὁποῖος «ἐσαρκώθη ἐκ Πνεύματος Ἁγίου» διά τήν σωτηρίαν μας.
Αὐτήν τήν νέαν εἴσοδόν μας εἰς τόν Νέον τῆς Χρηστότητος τοῦ Κυρίου Ἐνιαυτόν ἄς ἑορτάσωμεν ἀγαλλόμενοι καί εὐφραινόμενοι, ἀνυμνούντες τόν Κύριον, ὅπως οἱ Ἄγγελοι καί θαυμάζοντες ὅπως οἱ Ποιμένες. Ἡ ἀλήθεια καί ἡ δικαιοσύνη ὑπάρχουν ἐν Χριστῷ καί εἶναι εὐφρόσυνος εὐκαιρία, διότι μᾶς παρέχονται εἰς τόν Νέον Χρόνον παρά «Χριστοῦ γεννηθέντος», ὁ ὁποῖος «ἐπεσκέψατο ἡμᾶς».
 «Εὐλογημένος παρά Κυρίου, Εἰρηνικός καί αἴσιος κατά πάντα ὁ Νέος Χρόνος»!

ν Βενετί τ 25 Δεκεμβρίου 2013


Μητροπολίτης



ταλίας καί Μελίτης Γεννάδιος



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Ἀναγνωσθήτω ἐπ’ ἐκκλησίας πρὸ τῆς Ἀπολύσεως, κατὰ τήν Θείαν Λειτουργίαν τῶν Χριστουγέννων καί κατά τήν Θείαν Λειτουργίαν τῶν Φώτων.
Prot.n.   835/2013

+ GENNADIOS
PER GRAZIA DI DIO
METROPOLITA D’ ITALIA E MALTA
ED ESARCA PER L’EUROPA MERIDIONALE
A TUTTO IL SACRO CLERO ED AL PLEROMA FEDELE
DELLA NOSTRA SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA



Amati figli nel Signore,
San Giovanni Crisostomo, Arcivescovo di Costantinopoli, uomo della Riconciliazione, Vescovo dell’Amore, amante del dialogo, in genere pastore umile, che sa combattere con perseveranza e pazienza, che sa sacrificarsi per la salvezza di ogni anima, afferma chiaramente che “prima della venuta di Cristo la nostra natura era dominata dal Diavolo, dal peccato e dalla morte. Mentre il Diavolo ingannava, il peccato invece sgozzava, la morte infine seppelliva”.

Dal momento che l’uomo era assoggettato alla tirannia della terribile e deleteria triplice situazione del Diavolo, del peccato e della morte, occorreva l’intervento dell’ineffabile amore divino allo scopo di liberare l’uomo tormentato e infelice.

A questo punto ci lasciamo illuminare dalla sapienza del Grande Atanasio in questo grande mistero della nostra salvezza: “Il Santissimo Figlio del Padre, immagine del Padre, è giunto nei nostri luoghi, per rinnovare l’uomo creato a propria immagine”. Il sapientissimo Pastore della Chiesa di Cristo, San Giovanni Crisostomo esclama con la massima solennità e splendore: “Cristo nasce, rendete gloria! Il Diavolo è stato svergognato, i demoni sono scomparsi! La morte è stata abolita, si è aperto il Paradiso! Il peccato è stato cacciato, l’errore è stato allontanato! La verità si è manifestata, il sole di giustizia è brillato, ha illuminato ed ha donato la salvezza e la vita eterna”! Per tutti questi motivi chiama la festa di Natale “Metropoli di tutte le feste”.


I sublimi inni melodici della nostra Chiesa Madre Ortodossa ammirano, lodano e annunciano in modo estremamente chiaro tutta la verità del Mistero dell’Incarnazione del Signore e la salvezza del genere umano. Gli inni del Santo Natale c’invitano tutti all’esultanza natalizia, all’autentica gioia del Paradiso.

L’augurio di “Buon Natale” sta a indicare il nostro fattivo incontro col nostro Salvatore Cristo, nella storia della redenzione, dell’esultanza e della Glorificazione, dove toccheremo anche il tempo, dono estremamente necessario e divino per la prosecuzione della nostro percorso terrestre, il Tempo Nuovo, che ci auguriamo essere sempre per noi luce e speranza, pace, carità, fratellanza, amore e preghiera indirizzata al “Dio prima dei secoli”, “incarnato per opera dello Spirito Santo” per la nostra salvezza.

Festeggiamo con letizia questo nuovo ingresso nel Nuovo Anno donato dalla Bontà del Signore e con gioia inneggiamo al Signore come gli Angeli e ammiriamo come i Pastori. La verità e la giustizia esistono in Cristo e sono una lieta occasione, poiché ci sono offerti per il Nuovo Anno da “Cristo che è nato”, che “ci ha visitati”.

" Il Nuovo Anno sia benedetto dal Signore, Pacifico e propizio in tutto” !

Venezia, Campo dei Greci, 25 dicembre 2013



+ Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia a Malta ed
Esarca per l’Europa Meridionale 




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Da leggersi in Chiesa prima del Congedo a conclusione della Celebrazione Eucaristica del Santo Natale e della Santa Epifania.

MESSAGGIO PATRIARCALE PER IL NATALE

      MESSAGGIO PATRIARCALE PER IL NATALE 2013



   



                      


  
+  B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA, MISERICORDIA E PACE
DA CRISTO SALVATORE NATO A BETLEMME

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Prot. N. 1109
MESSAGGIO PATRIARCALE
PER IL NATALE





Fratelli e Figli amati nel Signore

“ Un bambino è nato per noi, e un figlio ci è stato dato.”
(Is. 9,5)

            Con entusiasmo e gioia il Profeta ci fa conoscere con preveggenza prima di molti secoli la Nascita da una Vergine del Bambino Gesù. Naturalmente non si è trovato anche allora, al tempo del censimento sotto Cesare Augusto, un posto nell’albergo per alloggiare la Vergine che doveva concepire per opera dello Spirito Santo e così il suo sposo e custode San Giuseppe  fu costretto a condurla in una grotta, nella mangiatoia dei cavalli, per “generare il Bambino”.
             Il cielo e la terra lo accolgono, offrendo il grazie al Creatore: “Gli Angeli l’inno, i cieli le stelle; i Maghi i doni, i pastori la meraviglia, la terra la grotta, il deserto la mangiatoia, e noi una Madre Vergine”, i Pastori stanno a guardia del “loro gregge” e custodiscono  “il custode della notte” e gli angeli inneggiano, guardando estasiati il Mistero. (Vespero della Festa di Natale).
La dolcezza della Santa Notte di Natale di nuovo abbraccia il mondo. E in mezzo agli sfinimenti e dolori dell’umanità, della crisi e delle crisi, delle passioni e delle inimicizie, delle insicurezze e delle delusioni spunta di fatto e nel momento giusto come non mai la Incarnazione del Logos di Dio, il Quale è sceso come pioggia sull’erba nel seno della Sempre Vergine Maria, per far fiorire la giustizia e abbondanza di pace.
Nel silenzio e nella pace della Santa Notte di Natale, Gesù Cristo l’ineffabile, l’inconcepibile, l’invisibile,  l’incomprensibile, sempre esistente e sempre lo stesso, entra in un corpo, insignificante, semplice, povero, sconosciuto, nel dramma della storia. Entra allo stesso tempo come “angelo del gran consiglio, consigliere meraviglioso, (…) dominatore,  principe della pace, padre del tempo futuro (Is. 9, 6).
Si, viene come uomo da Madre Vergine e scioglie il laccio della iniquità e dà con la Sua Grazia e la Sua misericordia una via di scampo alle incertezze della vita, una determinazione e un valore, un ethos particolare ed esemplare  ed  un modello alle vicissitudini umane.
Il Signore ha assunto tutta la natura umana e l’ha santificata. Il Dio pre-eterno si è degnato di diventare per noi un embrione e di essere portato nel seno della Madre di Dio. Così ha onorato  anche la vita umana fin dal suo stadio primordiale ed ha insegnato il rispetto  nell’uomo fin dall’inizio della sua gestazione. Colui che ha creato tutte le cose è disceso per divenire come un  Neonato e per nutrirsi del latte della Vergine. Così ha onorato la verginità e la maternità, spirituale e naturale. Per questo San Gregorio il Teologo esorta: “donne seguite la verginità, affinché Cristo vi faccia madri.” (Discorso XLVIII,Per la teofania PG 36,313A).
E il Signore ha definito il vincolo coniugale dell’uomo e della donna in quella santa famiglia.
Questa istituzione della famiglia cristiana costituisce la cellula della vita e la incubatrice del sano sviluppo psicologico e corporale dei figli. E’ pertanto un obbligo della Chiesa, ma anche un dovere  della guida di ogni popolo, il rafforzare la istituzione della famiglia, attraverso vari modi.
Perché un bambino di sviluppi in modo sano e normale c’è bisogno di una famiglia dove l’uomo e la donna vivano in modo armonico, come un corpo, una carne, un’anima, subordinati uno all’altra.
Siamo sicuri che tutte le guide spirituali ed ecclesiastiche, come pastori vigilanti, ma anche coloro che dirigono le sorti del mondo conoscono e ammettono tale verità e realtà  divina che dal Patriarcato Ecumenico proclamiamo anche durante le Feste Natalizie di quest’anno. Tutti abbiamo bisogno di incoraggiare la formazione e il funzionamento di famiglie naturali per costituire cittadini sani e felici psicologicamente, pieni di sentimenti di fiducia, retti dal sentimento di tutela di un padre forte e protettivo e di una madre affettuosa e piena di amore. Di una famiglia, sulla quale sosterà Dio.
Invitiamo  ed esortiamo tutto il pleroma della nostra Santa Chiesa Ortodossa,  affinché  rispondendo degnamente all’appello a cui è stato chiamato, faccia tutto il possibile per il sostegno della istituzione della famiglia.

Fratelli, “la notte è avanzata, il giorno è vicino” (Rom. 12,13). Ecco i pastori avanzano verso Betlemme proclamando il miracolo e ci invitano a seguirli, come altri “sapienti scrutatori degli astri riempiti di gioia” (tropario della  4 ode del Mattutino di Natale), portando a Lui “doni preziosi, oro puro per il Re dei secoli; incenso per il Dio dell’universo; mirra per l’immortale, come morto di tre giorni” (di Anatolio, stichirà idiomela del Vespero di Natale).  Cioè i doni dell’amore e della nostra fede, della nostra prova come cristiani e naturalmente come ortodossi nella morale e nella tradizione, familiare, paterna, ecclesiastica, che sempre ha attuato rettamente la nostra benedetta società attraverso i secoli e continua fino ad oggi, di cui cellula della vita e della crescita secondo Dio è, lo ripetiamo, la famiglia.

Fratelli e Figli,

-         2013 anni sono trascorsi dalla Nascita secondo la carne di Cristo;
-         2013 anni, e Cristo come allora, non cessa di essere perseguitato nel volto dei deboli da Erode e da ogni specie di attuali Erode;
-         2013 anni, e Gesù è cacciato dal volto dei Cristiani in Siria, e non solo;
-         2013 anni, e Cristo fugge, come profugo assieme a loro, non in Egitto, ma in Libano, in Europa, in America e in ogni altro luogo per la sicurezza, nella insicurezza del mondo;
-         - 2013 anni, e il Bambino Gesù è ancora incarcerato con i due Vescovi della Siria, Paolo e Giovanni, con le monache ortodosse e ancora con molti cristiani conosciuti e sconosciuti.
-         2013 anni, e Cristo è crocifisso ancora con quelli che sono torturati e uccisi per non tradire la loro fede in Lui.
-         2013 anni, e Gesù è ucciso ogni giorno nel volto di migliaia di embrioni, che i propri genitori non lasciano nascere.
-         2013 anni, e il Cristo è schernito e ingiuriato nel volto dei bambini sfortunati, che vivono per la crisi della famiglia, della miseria e della povertà.

Il Signore, che ha detto: “Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt. 25,40-41),  è giunto e viene anche durante il Natale di quest’anno,  per assumere su di Lui il dolore, l’afflizione e le sofferenze degli uomini. Per questi è nato dalla Vergine, per questi è diventato uomo, per questi ha patito, è stato crocifisso, è risorto. Cioè per tutti noi. Dunque prendiamo ciascuno di noi la nostra croce personale per trovare grazia e misericordia, come un aiuto a tempo debito, perché sia “Con noi il Signore”, l’Emanuele  che è stato generato, il Salvatore e Signore. Amen.



Dato al Fanar, Natale 2013

+ Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore presso Dio di tutti voi





martedì 24 dicembre 2013

25 Dicembre 2013 - Natale del Salvatore

25 Dicembre 2013 - 

Natale del Salvatore

Рождество Христово

Lettura del 25 Dicembre 2013


Apolitikion

La tua Natività, o Cristo Dio nostro, fece spuntare nel mondo la luce della verità. Per essa infatti gli adoratori degli astri vennero ammaestrati da una stella ad adorare Te, sole di giustizia, e a riconoscere Te aurora celeste; 
o Signore, gloria a Te.


Поклонение волхвов

Apostolo

Galati  4, 4-7

  Fratelli......, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,  per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.  E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!  Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

Рождество Христово


Vangelo

Matteo 2,1-12

 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:  «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».  All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.  Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.  Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».

 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella  e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.  Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.  Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.  Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Рождество Христово



Buon Natale a Tutti