sabato 29 agosto 2015

30 agosto 2015- Domenica XIII di Matteo San Alessandro (340), San Giovanni (595) e San Paolo (784) patriarchi di C.poli

Domenica XIII  di Matteo 

San Alessandro (340) patriarca di Costantinopoli


San Giovanni (595) e  San Paolo (784) patriarchi di C.poli 

Lettura della Domenica
30 agosto 2015


 Apostolo

 I Cor 16, 13-24 

 Fratelli, vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità. Una raccomandazione ancora, fratelli: conoscete la famiglia di Stèfana, primizia dell’Acaia, essi hanno dedicato se stessi al servizio dei fedeli. Siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano. Mi rallegro per la visita di Stèfana, Fortunato e Acàico, che hanno supplito alla vostra assenza: essi hanno allietato lo spirito mio e allieteranno il vostro. Sappiate apprezzare tali persone. Vi salutano le Chiese dell’Asia. Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca con la comunità che si raduna nella loro casa. Vi salutano tutti i fratelli. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Il saluto è di mia mano, di Paolo. 

Vangelo

 Mt 21, 33-42

Il Signore ha detto questa parabola: "C'era un uomo, un padrone di casa che piantò una vigna e vi pose intorno una siepe, scavò in essa un torchio, edificò una torre, e la consegnò ai contadini e partì. Quando poi si avvicinò il tempo dei frutti, inviò i suoi servi dai contadini a prendere i suoi frutti. I contadini presero i suoi servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Di nuovo inviò altri servi, più dei primi, e fecero loro lo stesso. Alla fine inviò da loro suo figlio, dicendo: Avranno riguardo per mio figlio. Invece i contadini, vedendo il figlio, dissero tra loro: Questi è l'erede, venite, uccidiamolo e avremo la sua eredità. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna, cosa farà a quei contadini?" Gli dicono: "Malamente i malvagi li distruggerà e consegnerà la vigna ad altri contadini che gli daranno i frutti al loro tempo". Gesù dice loro: "Non avete letto mai nelle Scritture: La pietra che respinsero i costruttori, questa è diventata capo d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è un prodigio agli occhi nostri?" 

sabato 22 agosto 2015

Domenica XII di Matteo - 23 Agosto 2015 - San Ireneo di Lione; San Nicola il Siciliano CONCLUSIONE DELLA FESTA DELLA DORMIZIONE DELLA SANTISSIMA THEOTOKOS

 Domenica XII di Matteo


San Ireneo di Lione

San Nicola il Siciliano 

CONCLUSIONE DELLA FESTA DELLA DORMIZIONE DELLA SANTISSIMA THEOTOKOS

LETTURA DELLA DOMENICA
23 Agosto 2015


  Apostolo
I Cor 15, 1-11 

 Fratelli, vi richiamo il vangelo che vi ho annunziato e che avete ricevuto, nel quale perseverate, e dal quale ricevete la salvezza, se lo mantenete come ve l’ho annunziato; altrimenti avreste creduto invano. Vi ho dunque trasmesso, anzitutto, quello che ho ricevuto: Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto e fu risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e apparve a Kifàs e poi ai dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni riposano. Poi apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il minimo degli apostoli, neanche degno di venir chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio sono quel che sono, e la sua grazia in me non fu vana; anzi, ho faticato più di tutti loro, non io invero, ma la grazia di Dio con me. Sia io sia loro, dunque, così predichiamo e così avete creduto.

 Vangelo  
Mt 19, 16-26

 In quel tempo, un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: “Maestro, che devo fare per avere la vita eterna?” Gesù gli rispose: “Perché mi interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. “Quali?” gli chiese. E Gesù rispose: “Questi: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso”. E il giovane a lui: “Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?” Gesù gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi”. Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni. E Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi dico in verità che difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio”. I suoi discepoli, udito questo, furono sbigottiti e dicevano: “Chi dunque può essere salvato?” Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: “Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile”. 

domenica 16 agosto 2015

Domenica XI di Matteo - 16 agosto 2015 - Il Mandilio; Diomede martire (298); Timoteo vescovo (1578)

 Domenica XI di Matteo 

 Il Mandilio; 


Diomede martire (298);

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Timoteo vescovo (1578)


Lettura della Domenica
16 agosto 2015

 Apostolo 
I Cor 9, 2-12

 Fratelli, se per altri non sono apostolo, certo per voi lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore. Questa è la mia difesa contro quelli che mi accusano. Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di portare con noi una sorella, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge? Io non dico questo da un punto di vista umano: la Legge non dice forse così? Sta scritto infatti nella Legge di Mosè: “Non metterai la museruola al bue che trebbia”. Forse Dio si dà pensiero dei buoi? O parla proprio per noi? Certamente fu scritto per noi! Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza. Se noi abbiamo seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se mietiamo beni materiali? Se altri hanno tale diritto su di voi, non l’avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto avvalerci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al Vangelo di Cristo.

 Vangelo 
Mt 18, 23-35

 Disse il Signore: ‘Il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fossero venduti lui, la moglie, i figli e quanto possedeva e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, sii paziente con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò libero e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo si imbatté in uno dei suoi compagni il quale gli doveva cento denari. Lo afferrò e, quasi strozzandolo, diceva: Rendimi quanto mi devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Sii paziente con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non acconsentì, e andò a farlo gettare in prigione, finché non gli avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi se ne rattristarono grandemente e andarono a riferire ogni cosa al loro padrone. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, ti ho condonato tutto quel debito perché mi avevi supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come io ho avuto pietà di te? Preso dall’ira, il padrone lo consegnò agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Proprio così anche il Padre mio celeste tratterà voi, se non perdonerete di cuore ciascuno al proprio fratello’. 

venerdì 14 agosto 2015

DORMIZIONE DELLA SANTISSIMA SOVRANA NOSTRA LA THEOTOKOS E SEMPRE VERGINE MARIA 15 Agosto 2015

DORMIZIONE DELLA SANTISSIMA SOVRANA NOSTRA LA THEOTOKOS E SEMPRE VERGINE MARIA



         15 Agosto  2015


Apolytíkion.

 Nel partorire hai conservato la verginità, con la tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Genitrice di Dio. Sei passata alla vita, tu che sei madre della vita e che con la tua intercessione riscatti dalla morte le anime nostre.


Kontàkion

 Tomba e morte non hanno trattenuto la Genitrice di Dio, sempre desta con la sua intercessione e immutabile speranza con la sua protezione: quale madre della vita alla vita l’ha trasferita colui che nel suo grembo sempre vergine aveva preso dimora.

 Apostolo
 Fil 2, 5-11

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un privilegio la sua uguaglianza con Dio; ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. Sorgi, Signore, verso il tuo riposo, tu e l'arca della tua santità. Ha giurato il Signore la verità a David e non l'annullerà: Del frutto del tuo seno porrò sul tuo trono. 


Vangelo

Lc 10, 38-42. 11, 27-28) 
In quel tempo Gesù entrò in un villaggio e lo accolse una donna, di nome Marta. Ella aveva una sorella, chiamata Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era occupata in molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi lasci sola a servire? Dille dunque che mi venga in aiuto". Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma una sola è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta". Mentre diceva questo, una donna alzò la voce dalla folla e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!" Ed egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono".

sabato 8 agosto 2015

Domenica X di Matteo - 09/08/2015 - San Mattia apostolo; Marta patrizia

Domenica X di Matteo 

San Mattia apostolo; Marta patrizia


LETTURA DELLA DOMENICA
09/08/2015

Apostolo
 I Cor 4, 9-16

 Fratelli, Dio ha messo all’ultimo posto noi apostoli, come condannati a morte, poiché siamo diventati uno spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini. Noi pazzi a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, soffriamo la sete, soffriamo la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo. Siamo divenuti, e siamo tuttora, come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti! Non per farvi vergognare vi scrivo questo, ma per ammonirvi, come figli miei amati. Potreste infatti avere anche diecimila precettori in Cristo, ma non certo molti padri; sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il vangelo. Vi esorto, dunque: siate miei imitatori! 

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Vangelo
 Mt 17, 14-23

 In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che si gettò in ginocchio e gli disse: “Signore, abbi pietà di mio figlio perché è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente anche nell’acqua; l’ho portato dai tuoi discepoli, ma loro non sono riusciti a guarirlo”. Gesù rispose: “O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me.” Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: “Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?” Egli rispose loro: “Per la vostra poca fede. In verità vi dico che se avrete fede pari a un chicco di senape, direte a questo monte: Spostati da qui a lì, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno”. Mentre poi percorrevano insieme la Galilea, disse loro Gesù: “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà”. Ed essi furono molto rattristati.