sabato 25 novembre 2017

Domenica XIII di Luca - 26 novembre 2017 - Memoria dei santi nostri padri Alipio il Kionìta e Nicon il metanoìte.

 Domenica XIII di Luca 

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Memoria dei santi nostri padri Alipio il Kionìta 

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e Nicon il metanoìte.

Lettura della Domenica
26 Novembre 2017


Apostolo
Ef 4, 1-7
 Fratelli, vi esorto – io, prigioniero per il Signore – a condurre una vita degna della vocazione con cui foste chiamati, con ogni umiltà, dolcezza e pazienza, sopportandovi a vicenda nell’amore, attenti a conservare l’unità dello spirito col vincolo della pace: un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza cui foste chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti e dimora in tutti voi. A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono del Cristo. 

Vangelo 
Lc 18, 18-27
 In quel tempo un uomo, per metterlo alla prova, chiese a Gesù: "Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?" Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre". Quello allora disse: " Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza". Udito ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutti quel che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi". Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco. Quando Gesù lo vide così triste, disse: "Quant'è difficile per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio! È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!". Quelli che ascoltavano dissero: "Ma allora chi può essere salvato?" Egli allora disse: "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

25 novembre 2017 Santa Caterina d'Alessandria

25 novembre 2017 

 Santa Caterina d'Alessandria

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Santa Caterina d'Alessandria


Questa è la Caterina inafferrabile, senza notizie sicure della vita e della morte. Ed è la Caterina onnipresente in Europa, per la diffusione del suo culto, che ha poi influito anche sulla letteratura popolare e sul folclore. Parlano di lei alcuni testi redatti tra il VI e il X secolo, cioè tardivi rispetto all’anno 305, indicato come quello della sua morte. Ed ecco come emerge la sua figura da questi racconti pieni di particolari fantasiosi. Caterina è una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili e vive ad Alessandria d’Egitto. 

Qui, nel 305, arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria (che si proclamerà “Augusto”, cioè imperatore, nel 307, morendo suicida nel 313). Per l’occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi, e quindi anche per i cristiani, ancora perseguitati. Caterina si presenta a Massimino, invitandolo a riconoscere invece Gesù Cristo come redentore dell’umanità, e rifiutando il sacrificio. 



Un nuovo miracolo salva la giovane, che poi viene decapitata: ma gli angeli portano miracolosamente il suo corpo da Alessandria fino al Sinai, dove ancora oggi l’altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) si chiama Gebel Katherin. Questo avviene il 24-25 novembre 305. E alcuni studiosi ritengono che il racconto leggendario indichi, trasfigurandola, un’effettiva traslazione del corpo sul monte, avvenuta però in epoca successiva. Dal Gebel Katherin, infine, e in data sconosciuta, le spoglie furono portate nel monastero a lei dedicato, sotto quel monte. 
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La sua festa annuale è vista principalmente come la festa dei giovani. In Francia, Caterina diviene la patrona degli studenti di teologia e la titolare di molte confraternite femminili; e, in particolare, la protettrice delle apprendiste sarte, che da lei prenderanno il nome destinato a durare a lungo anche in Italia: “Caterinette”

25 Novembre 2017 Santa Caterina d'Alessandria, megalomartire Apolitikion Cantiamo la sposa di Cristo degna di ogni lode, la divina Caterina, protettrice del Sinai, nostro aiuto e soccorso: essa ha splendidamente chiuso la bocca con la Spada dello spirito ai più abili degli empi, ed ora, incoronata come martire, chiede per tutti la grande misericordia. Apostolo Galati 4,8-21 Fratelli ... ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono; ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo. Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla. Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli. Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro. È bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi, figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi! Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo. Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge? icona scritta da presbitera Raffaela Augelli Vangelo Marco 5,24-34 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».

25 Novembre 2017

Santa Caterina d'Alessandria, 

megalomartire 



Apolitikion

Cantiamo la sposa di Cristo degna di ogni lode, la divina Caterina, protettrice del Sinai, nostro aiuto e soccorso: essa ha splendidamente chiuso la bocca con la Spada dello spirito ai più abili degli empi, ed ora, incoronata come martire, chiede per tutti la grande misericordia.


Apostolo

                                          Galati 4,8-21


Fratelli ... ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono;  ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire?  Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni!  Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo.
 Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla.  Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo;  e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù.
 Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli.  Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?  Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro.  È bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi,  figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!  Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo.
 Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge?
                                                                                   icona scritta da presbitera Raffaela Augelli

                              
                                Vangelo

                                           Marco 5,24-34

Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».

sabato 18 novembre 2017

Domenica IX di Luca - 19 novembre 2017- San Abdia profeta San Barlaam martire (304); Santi Eliodoro ed Eufemia martiri

 Domenica IX di Luca

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San  Abdia profeta 

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San Barlaam martire (304);

Santi Eliodoro ed 
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Santa Eufemia martiri 

Lettura della Domenica
19 novembre 2017



 Apostolo
Ef 2, 14-22

 Fratelli, Cristo è la nostra pace, lui che di due popoli fece una sola unità abbattendo il muro divisorio, annullando nella sua carne l’inimicizia - la legge dei dogmatici precetti – per creare in se stesso, dei due popoli, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare con Dio entrambi - in un solo corpo - mediante la croce, dopo aver ucciso in se stesso l’inimicizia. E venne per evangelizzare la pace a voi, i lontani, e pace ai vicini, perché, per suo mezzo, entrambi abbiamo libero accesso al Padre in un solo Spirito. Così dunque non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni edificio cresce in armoniosa disposizione come tempio santo nel Signore; in lui anche voi siete incorporati nella costruzione come dimora di Dio nello Spirito. 

Vangelo 
Lc 12, 16-21

 Il Signore ha detto questa parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: Non ho dove riporre i miei raccolti, come farò? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni, e dirò a me stesso: Anima mia, hai molte provviste per molti anni. Riposati, mangia, bevi e divertiti. Ma Dio gli disse: Stolto, questa stessa notte ti verrà richiesta la tua vita, e a chi andranno le cose che hai preparato? Così accade a chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio".

sabato 11 novembre 2017

Domenica VIII di Luca - 12 novembre 2017 - San Giovanni il misericordioso, Patriarca di C.poli (620); San Nilo mirovlita (5° sec.); San Nilo abate

 Domenica VIII di Luca 

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San Giovanni il misericordioso,
 Patriarca di C.poli (620); 

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San Nilo mirovlita (5° sec.); 

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San Nilo abate 

Lettura della Domenica
12 novembre 2017


 Apostolo
II Cor 9, 6-11

 Fratelli, chi semina scarsamente, mieterà scarsamente; chi semina con larghezza, raccoglierà con larghezza. Ciascuno dia come ha deciso col cuore, non con tristezza né per necessità: Dio ama il donatore ridente. E Dio può fare abbondare per voi ogni grazia, così che, avendo sempre il necessario in tutto, abbondiate in ogni opera buona, come sta scritto: Distribuì, diede ai poveri; la sua giustizia rimane per sempre. Colui che somministra la semente al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche a voi la semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Allora sarete ricchi per ogni generosità, e questa produce l’azione di grazie a Dio per mezzo nostro. 

Vangelo
Lc 10, 25-37

 In quel tempo un dottore della legge, volendo mettere Gesù alla prova, si alzò e gli chiese: "Maestro, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" Gesù (allora) gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Cosa vi leggi?" Egli rispose: "Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso". Gesù gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai". Ma quello, volendo giustificare se stesso, disse a Gesù: "Ma chi è il mio prossimo?" Gesù rispose: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, quando incappò nei briganti che gli portarono via tutto, lo percossero e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso scendeva per quella stessa strada un sacerdote, lo vide e passò dall'altra parte della strada. Allo stesso modo anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò dall'altra parte. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Si avvicinò e gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino. Poi lo caricò sul suo giumento, lo portò in una locanda e si prese cura di lui. L'indomani, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: ‘Prenditi cura di lui, e ciò che spenderai in più te lo renderò al mio ritorno’. Quale di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che si era imbattuto nei briganti?" Quello rispose: "Chi ha avuto misericordia di lui". Gesù allora gli disse: "Va', e anche tu fa' lo stesso".

sabato 4 novembre 2017

Domenica V di Luca - 5 novembre 2017- Santi Galaktion ed Episteme

Domenica V di Luca 

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 Santi Galaktion ed Episteme 

Lettura della Domenica
5 novembre 2017

Apostolo
Gal 6, 11-8
 Fratelli, notate con che grossi caratteri vi scrivo di mia mano. Quanti vogliono far bella figura seguendo la carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. Infatti nemmeno quelli che si sono fatti circoncidere osservano la Legge, ma vogliono che voi vi circoncidiate per trarre vanto dalla vostra carne. A me non avvenga mai di menar vanto se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso e io per il mondo. Infatti in Cristo Gesù né la circoncisione né il prepuzio sono alcunché, ma la nuova creatura. E quanti seguiranno questa regola, pace e misericordia su di loro e sull’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno m’infastidisca: porto infatti nel mio corpo i contrassegni di Cristo. La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli! Amin.

Vangelo
Lc 16, 19-31

 Il Signore ha detto: "C'era un uomo ricco, che indossava vesti di porpora e di lino finissimo e ogni giorno teneva splendide feste. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, tutto coperto di piaghe, e desiderava sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco, ma anche i cani venivano a leccargli le ferite. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel grembo di Abramo. Poi morì anche il ricco, e fu sepolto; e alzando negli inferi i suoi occhi, trovandosi tra tormenti, vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: ‘Padre Abramo! Abbi pietà di me e manda Lazzaro perché immerga la punta del suo dito nell'acqua e mi rinfreschi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma!’. Ma Abramo rispose: ‘Figlio! Ricordati che in vita tu hai ricevuto i tuoi beni, e parimenti Lazzaro i suoi mali. Ma ora lui qui è consolato e tu invece sei tormentato. Per di più, tra noi e voi è stato posto un grande abisso; coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, e chi da voi vuole venire di qua, non può’. E quello replicò: ‘Ti prego, padre! Manda Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli: li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento!’. Abramo rispose: ‘Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro!’. Egli replicò: ‘No, padre Abramo! Ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si convertiranno’. Abramo rispose: ‘Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non si lascerebbero convincere neppure se qualcuno risorgesse dai morti’.”